Il lavoratore “depresso” può uscire di casa per svagarsi

Il lavoratore in malattia a cui è stato diagnosticato un disturbo depressivo, se esce di casa per distrarsi, non tiene una condotta inconciliabile con il suo stato di malattia e soprattutto non pregiudica la guarigione e il suo rientro al lavoro. Il licenziamento irrogato per violazione degli obblighi di diligenza, fedeltà e buona fede è daritenersi illeggitimo e il lavoratore va reintegrato e risarcito.

Questa è la conclusione a cui è giunta la Corte di Cassazione, sezione Lavoro, con sentenza n. 9647 depositata il 13 aprile 2021, confermando il giudizio espresso dal giudice del gravame.
Quindi l'attività extra-lavorativa svolta durante il periodo . . .

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