Era novembre 2024, risposta a interpello n. 223/2024 (commentata in EL News del 10 gennaio 2025). Una società appaltatrice, a seguito dell’illegittima sospensione dei lavori, aveva ottenuto dalla stazione appaltante il riconoscimento di somme “ulteriori” (chiamiamole volutamente così!) quantificate secondo i criteri di cui all’art. 160 DPR 207/2010. L’Agenzia delle Entrate, investita della questione, ne aveva confermato la natura risarcitoria, escludendone l’assoggettamento a IVA e precisando invece l’applicazione dell’imposta di registro, in misura proporzionale, sulla scrittura privata di natura transattiva che aveva definito la . . .
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